Inps, ecco chi deve restituire i soldi prima di Natale: sei tra questi?

Dover restituire il denaro prima delle feste di Natale presso l’INPS è uno dei “incubi” percepiti da chi fa ricorso alla pensione e di altre forme di erogazione beni economici dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, condizione che è anche molto spesso chiacchierata proprio quando si fa ricorso oltre alla pensione, ad altre forme di supporto economico come ad esempio la disoccupazione.

L’INPS da par suo, può fare errori di “conteggio” anche se solo in alcuni casi quest’ultimo può effettivamente avere il “diritto” di poter chiedere di restiturie il denaro presso il cittadino, condizione abbastanza rara ma che in alcuni casi può essere effettivamente possibile. E’ bene quindi imparare a conoscere se può essere il nostro caso.

Restituire denaro all’INPS: perchè?

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale infatti, in modo particolare negli ultimi decenni ha visto il numero di pratiche da eseguire in enorme crescita perchè oltre alle pensioni di ogni tipo, da quelle contributive a quelle sociali, è portata ad occuparsi anche alle varie forme di prepensionamento e disoccupazioni ma anche bonus sempre più complessi.

Legalmente l’Istituto può fare errori anche se solo se questi sono dovuti direttamente all’azione, consapevole o meno del cittadino, ed in particolare in virtù di fine anno è una ottima idea consultare i vari estratti conto oppure il cedolino che viene erogato in anticipo prima del pagamento, così da verificare effettivamente se abbiamo delle irregolarità.

Quando accade

Basilarmente, se riscontriamo un errore ed abbiamo percepito più denaro del solito conviene fare richiesta immediata direttamente all’INPS di un controllo ed eventualmente preparaci a fare ricorso per una ulteriore analisi (spesso questi vengono risolti con una seconda forma di ricalcolo). In altri casi questi errori sono palesati in situazioni spesso simili:

  • Nel caso del pagamento di alcune pensioni specifiche come quelle come Quota 100 (e derivate, come Quota 103) o Ape Sociale
  • Oppure come nel caso delle varie forme di disoccupazione come la Naspi

Questo perchè basilarmente, si tratta in entrambi i casi di calcoli che tengono conto non di parametri fissi per tutti ma che sono anche legati alla tipologia di informazioni che abbiamo elargito all’INPS per poter avere il diritto di ottenerle. In sintesi, se abbiamo detto il falso, possiamo alternativamente andare a percepire di più, in maniera illecita.

E’ molto più difficile invece subire una sorta di ingiustizia se sussiste una buona fede da parte nostra, così come è più complicato percepire di più se siamo dei semplici titolari di pensione sociale. In tutti i casi per evitare problemi è una buona idea a cadenza regolare annuale sviluppare una dichiarazione dei redditi legata agli importi erogati dall’INPS.

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